ALUNNI VIVACI

come evitare chiasso e confusione

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  1. maestraLulù
     
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    ho letto tutte le risposte e diciano che sono d'accordo un pò con tutte voi.

    Io amo molto parlare con i bambini a prescindere da quali tipologie io abbia avanti, i bambini sono solo esseri più piccoli e non degli stupidi! Per cui a loro, usando concetti adeguati è possibile far capire tutto.

    Mi trovo molto d'accordo con teacher, anche io uso il NON premio : nel senso che non gli do il premio che avrebbero meritato, tipo scendere in giardino, guardare un dvd, scambiarsi di posto durante la meranda, sedersi come vogliono in mensa o fare altre attività che a loro piacciono.

    Sono molto contraria alle punizioni del tipo copie e simili, ritengo che per loro siano solo un noioso compito da svolgere come un altro e quando hanno finito tutto è come prima.

    Io li sprono alla conquista, ho insegnato loro che nel mondo niente si fa per niente e che se loro vogliono qualcosa devono dare a me ciò che io voglio: attenzione e partecipazione.
    devo dire che fino ad oggi ha funzionato!
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  2. magistera
     
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    Sono sempre stata contraria ai compiti di punizione: il compito ha un altro fine, non certo quello di punire. Figuriamoci poi quelle pagine sterili da ricopiare! Generalmente quando un bambinoi n classe o nel momento di gioco non rispetta le regole io lo isolo e gli chiedo di riflettere sui suoi comportamenti, poi gli do un'altra chance e non gli stacco gli occhi di dosso perchè la seconda chance non gliela do. A volte, quando un bambino disturba continuamente la lezione, gli do un giochino sciocco e gli dico di giocare come i bimbi piccoli , visto che le cose dei "grandi " non riesce a seguirle: il più delle volte si sentono ridicoli nel giocare quando tutti studiano e rientrano regolarmente.Non so se posso esserti stata utile, sono quelle piccole strategie da provare, ma che sicuramente non sono assolutee non si adattanoa tutti i bambini.
     
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  3. annalauraCH
     
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    Il primo giorno di scuola, in genere, dopo le varie presentazioni, imposto la regola che vale per tutto l'anno scolastico. Spiego ai bambini che non mi piace essere cattiva e che cerco con loro un rapporto in cui io possa esprimermi com'è nel mio carattere, nella serenità e nella gioia dello stare e del lavorare insieme.
    Lo dico e lo ripeto anche quando "sgarrano", alzando un po' la voce: "Io vi rispetto se voi mi rispettate!"
    Cerco di non dare castighi, perché in fondo non servono a nulla: usare il tono giusto al momento giusto a volte risolve il problema, altrimenti un'altra soluzione che adotto è chiamare il bambino vicino a me e cercare di capire che cosa gli è successo quel giorno...oppure, quando proprio si trovano quei due elementi che fanno i pagliacci perché si fanno forza l'uno con l'altro, li trattengo per una decina di minuti dopo la fine della lezione, dopo aver telefonato ai genitori di non preoccuparsi e di aspettarli un po' più tardi.
     
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  4. magistera
     
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    A volte, quando capitano quei momenti di chiacchiera generale , quelli che ti fanno sentire impotente, in cui nessuno ti si fila, poichè odio le urla isteriche o sbattere qualcosa sulla cattedra, mi siedo silenziosamente, prendo una delle riviste didattiche che ho sempre in valigetta e mi metto a leggere senza curarmi dei bambini. Questo atteggiamento , non so perchè, li spinge sempre ad osservarmi con curiosità, una curiosità che man mano contagia tutti, fino a che ognuno torna a sedere e in classe regna un religioso silenzio. Ottenuto questo , i loro sguardi increduli, domandano spiegazioni del mio atteggiamento indifferente: io spiego loro che, visto che non sono interessati a quello che ho da dire, mi leggo o il giornale o qualche rivista molto più interessante che stare ad insegnare a qualcuno che non se lo merita; alchè li sprono a continuare comodamente a giocare fino alla fine dell'ora. Vi assicuro che la loro espressione è esterrefatta! Mi implorano di fare lezione, io faccio un po' la sostenuta, fino a che mi alzo, chiedo loro se sono veramente sicuri delle loro intenzioni (tanto io ho la mia bella rivista!) e la lezione continua in perfetto silenzio...eh, eh, che strega malvagia!
     
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  5. maestra ami
     
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    sicuramente conoscete quel giochino dell'alzare la mano. ve lo spiego comunque:io alzo la mano, chi mi vede deve alzare la mano e stare zitto, a ruata tutti si aggregano (alzando la mano e stando zitti) fino a che non si sente più nessuno che parla. spero di essere stata chiara nella spiegazione. ai bambini piace farlo
     
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  6. nenene
     
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    Noi alziamo il "mignolino"(introdotto dalla mia collega lo scorso anno): singifica che ho capito e sono disposto a stare in silenzio (per qualcuno ci vuole un po' ad accorgersi..., comunque)
     
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  7. maestraLulù
     
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    CITAZIONE (magistera @ 28/8/2008, 15:43)
    A volte, quando capitano quei momenti di chiacchiera generale , quelli che ti fanno sentire impotente, in cui nessuno ti si fila, poichè odio le urla isteriche o sbattere qualcosa sulla cattedra, mi siedo silenziosamente, prendo una delle riviste didattiche che ho sempre in valigetta e mi metto a leggere senza curarmi dei bambini. Questo atteggiamento , non so perchè, li spinge sempre ad osservarmi con curiosità, una curiosità che man mano contagia tutti, fino a che ognuno torna a sedere e in classe regna un religioso silenzio. Ottenuto questo , i loro sguardi increduli, domandano spiegazioni del mio atteggiamento indifferente: io spiego loro che, visto che non sono interessati a quello che ho da dire, mi leggo o il giornale o qualche rivista molto più interessante che stare ad insegnare a qualcuno che non se lo merita; alchè li sprono a continuare comodamente a giocare fino alla fine dell'ora. Vi assicuro che la loro espressione è esterrefatta! Mi implorano di fare lezione, io faccio un po' la sostenuta, fino a che mi alzo, chiedo loro se sono veramente sicuri delle loro intenzioni (tanto io ho la mia bella rivista!) e la lezione continua in perfetto silenzio...eh, eh, che strega malvagia!

    io invece, non faccio altro, semplicemente interrompo la lezione, mi siedo sulla scrivania e li osservo fino a quando qualcuno mi chiede cosa c'è, allora io rispondo che visto che nessuno era interessato a quello che dicevo meglio allora non sprecare fiato.
    E' una strategia convincente!
     
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  8. Colomba1
     
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    io in classe ho un bambino molto difficile, con seri problemi familiari alle spalle.
    è arrivato in prima verso la fine di ottobre( ora siamo in quinta),da subito ha messo alla prova le docenti per vedere fino a che punto poteva tenerci testa, è stato un anno durissimo ma alla fine ha capito con quale docente poteva averla vinta e con quale no.
    con me ha instaurato un ottimo rapporto, forse xkè dall'inizio sono stata chiara con lui sul rispetto delle regole però ho sempre cercato di capire i suoi comportamenti chiedendogli spiegazioni, cioè chiedendogli il xkè dei suoi comportamenti. lui ha capito che lo rispetto e mi rispetta, ma quanti stratagemmi ho dovuto inventare.
    in prima nn voleva scrivere e quando capiva le motivazioni che gli davo cioè gli spiegavo xkè doveva farlo mi provacava dicendo che avrebbe scritto peò nn nel banco ma sdraiato a terra.
    ok dicevo io, fa così l'importante è che scrivi, dopo un pò tornava a sedere perckè era scomodo scrivere x terra. però eravamo arrivati a un compromesso.
    tante volte nn voleva copiare dalla lavagna e allora siamo partiti da un rigo lui e due io, poi un rigo x uno poi due lui e uno io e alla fine dopo i complimenti x essere diventato velocissimo hascritto tutto lui.
    un altro episodio avvenuto in seconda, lezione sui nomi comuni. quel giorno a casa sua doveva essere successo qualche cosa, aveva cominciato a dare fastidio alla classe appena arrivato, a un certo punto gli ho chiesto cosa avesse e lui mi ha detto che nn voleva lavorare; gli ho risposto che andava bene, basta che nn disturbava i compagni, allora ha chiesto di andare a sedere sotto la finestra e io gli ho detto di si. dopo un pò abbiamo cominciato a fare un gioco: ogni bambino doveva dire un nome comune di animale ecc, arrivata al suo banco ho detto al suo compagno che toccava a lui, allora Mimmo(questo è il nome del bambino "capriccioso") mi ha detto: "maestra tocca a me, mi hai saltato" e io" ma se tu sei seduto sotto la finestra nn sei un alunno di questa classe xkè gli alunni sono quelli che stanno seduti nel banco", lui: e se torno a sedere me lo chiedi?" "certamente ho risposto io. la lezione è continuata tranquilla fino alla fine.
    Penso che le punizioni nn servano, occorre trovare le strategie giuste che sono differenti x ogni alunno, nn è facile e nn sempre si riesce, ma ci dobbiamo armare di molta pazienza.
    Anch'io quando comincia un pò di caos, smetto di parlare e li guardo, capiscono subito che c'è qualcosa che nn va e torna la normalità
     
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  9. evauva
     
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    Concordo sul fatto che prendere spunto dai racconti di Torey L. Hayden possa aiutare in classe, anche se la sua situazione è diversa dalle nostre: in America la scuola ha ordinamenti diversi. Lei lavora con 2,3,4 bambini in un'aula a parte. Noi dobbiamo trovare strategie inclusive in classe. DI certo però alcuni approcci e alcune soluzioni possono aiutare ad affrontare momenti difficili.
    Un bacio, Evauva
     
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  10. Larissa82
     
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    Che discussione interessante che ho trovato quando sono tornata!!!
    Mi intrometto subito...
    Io sono d'accordo con i vostri pareri e le vostre soluzioni basate sulla negoziazione. Anche nella mia classe funziona così, cerco di creare un clima di Rispetto. Quando per caso c'è troppa confusione, semplicemente mi fermo e dico loro che mi stanno facendo venire mal di testa, e che la cosa non mi sembra giusta. Solitamente smettono e calano i toni. Capita che quando siano particolarmente esuberanti io chieda loro il silenzio facendo notare che una lezione fatta bene permette di avere del tempo alla fine per dedicarsi ad altre attività più interessanti, quindi se fanno silenzio magari gli ultimi minuti potranno essere lasciati liberi. Per fortuna non ho mai avuto episodi di mancanza di rispetto, neppur minimi, ma forse questo perchè sono maestra unica dalla prima, e quindi una figura molto forte.
    Concordo con camomilla sui libre della Hayden, sono molto belli, si possono trovare spunti da mettere in pratica anche nella realtà italiana.
     
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  11. wiennati
     
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    giusto! rispetto da tutte e due le parti!
    la maggior parte non lo conosce proprio nemmeno verso i propri genitori!
    punizioni e castighi in realtà sono REGOLE e CONSEGUENZE, due nomi solamente un po' diversi ma funzionano sicuramente meglio :-)
    quello che bisogna secondo me aggiungere è ancora la coerenza! regole uguali per tutti e conseguenze uguali per tutti!
    nella mia ultima classe abbiamo avuto un cane in classe, è stato fondamentale per insegnare ai bambini il rispetto... tutto il resto è venuto poi da solo: rispetto per me e tra di loro e poi per la scuola, per l'ambiente ecc...
    ideale!
    lunedì inizierò una nuova prima... spero che non sia stato solo il miracolo di quella classe!
    incrociate le dita, per favore :-) !
     
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  12. camarlu
     
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    Ciao a tutte e complimenti a te maestra Sabry per questo forum ricco di spunti, idee, novità, confronti, consigli...............
    Mi sono appena iscritta e provo a mandare il mio primo messaggio. Insegno Inglese alla Primaria ed ho 8 classi! Capirete che le ore sono poche, i bambini li vedo ancor meno per cui spesso... se ne approfittano e diventa faticoso gestirli. Inoltre sapete che l'insegnamento della L2 si basa soprattutto su attività ludiche...e "il gioco è fatto"!!!! Che consigli date o che sistema adottate per poter mantenere l'ordine senza dover sempre urlare?
    Buon anno scolastico a tutte!
     
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  13. wiennati
     
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    da me funziona abbastanza bene uno strumento (quei cosi che si appendono alle finestre e che suonano con il vento...) che fa un suono abbastanza "rilassante" ma lungo. quando finisce il suono i bambini sono silenziosi.
    come tutte le cose funziona se viene usato solamente poche volte.

    avendo tempo e nervi saldi ... funziona perfettamente l'aspettare in silenzio!
     
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  14. Maestrazic
     
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    Io ho partecipato ad un corso di aggiornamento dedicato alla "gestione della classe".
    E' stato molto interessante , anche se è un po' difficile seguire tutti i consigli ...
    Te ne scrivo qualcuno:
    - non urlare MAI, usare un tono di voce fermo ed espressivo
    - esprimere le regole al positivo e in numero limitato
    - ignorare gli elementi che provocano disturbo, anche se ti sembra impossibile farlo proprio in quel momento ( teoria dell'estinzione)
    - elogiare i bambini che sono seduti composti, che hanno compiuto una buona azione...

    es. : alcuni bambini sono seduti in modo scomposto (in ginocchio sulla sedia), l'insegnante NON li richiama, anzi li ignora ed elogoia chi è seduto bene. in pochi minuti tutta la classe si mette in orine.


    naturalmente ... ci sono tanti altri fattori da considerare oltre a quelli scritti sopra

    La psicologa che ha tenuto il corso ha anche scritto dei libri :153oh.gif:
     
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  15. rosaria66
     
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    io spesso ci riesco non dando importanza a chi si comporta male elogiando chi si comporta bene.r così sono portati tutti a comportarsi bene
     
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57 replies since 3/11/2005, 16:47   1049 views
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